CHIESA PARROCCHIALE MARIA MATER DEI A ZAMBANA (TRENTO)

PROGETTO DEFINITIVO PER LA MANUTENZIONE STRAORDINARIA DEI PROSPETTI ESTERNI DELLA CHIESA PARROCCHIALE MARIA MATER DEI A ZAMBANA (TRENTO).

Committente: Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo in Zambana

Importo complessivo dell’opera:

  • progetto definitivo: € 59.647,63

Periodo di esecuzione del servizio:

  • progetto definitivo: agosto 2019

Ruolo svolto nell’esecuzione del servizio:

Incarico per la progettazione definitiva.

Descrizione architettonica dell’opera

La chiesa di Zambana, dedicata a Maria Mater Dei, viene costruita tra il 1964 e il 1965 a seguito dei drammatici avvenimenti del 1955-56 che hanno colpito l’abitato di Zambana Vecchia e che hanno portato quindi alla costruzione del paese nuovo.
Il progetto è stato redatto dall’architetto Renzo Masè, mentre i lavori di costruzioni vengono eseguiti dall’impresa edile di Bruno Bernardi. La chiesa viene poi consacrata l’8 aprile 1973.
L’edificio si presenta a pianta quadrangolare con presbiterio rettangolare. Il prospetto principale è caratterizzato da attacco al cielo orizzontale ed è scandito da una serie di pilastri che dividono la facciata in sette settori con muratura in laterizio a scacchiera ortogonale e, parzialmente, traforata a corsi alternati. Nella parte centrale è posto il portale d’ingresso rialzato rispetto alla piazza antistante da una scalinata a tre rampe di cinque gradini. la struttura dei pilastri e della muratura in laterizio caratterizza l’intera struttura. Inoltre, nella parte sommitale si sviluppa lungo tutto il perimetro una finestra a nastro. Sui prospetti laterali sono poste in maniera simmetrica altre due aperture. Anche queste rialzate e raggiungibili per mezzo di scalinata o rampa. L’edificio è concluso da una copertura in lamiera metallica con piramide centrale a tetto a quattro falde. Il campanile è posto oltre il presbiterio e la sagrestia; in collegamento diretto con quest’ultima. La base è rettangolare e la struttura è costituita da quattro pilastri e da una successione di otto travi che individuano, di conseguenza, sette settori. Anche in questo caso la muratura in laterizio rimane a vista come avviene per l’intero edificio. Ad ogni livello, in corrispondenza delle travi, si arpono delle strette finestre rettangolari. La cella campanaria risulta aperta sui quattro lati. Il campanile termina con una copertura a cuspide di forma quadrangolare rivestita di lamiera metallica.
Internamente la chiesa si presenta ad aula unica a pianta quadrangolare. Le pareti ripropongono la struttura esterna e quindi definita da pilastri in cemento armato e muratura in laterizio.

Stato di degrado

Le superfici esterne della chiesa presentano un generalizzato stato di deposito superficiale, con colature per dilavamento della fascia inferiore dei prospetti. Inoltre è stata notata un’erosione con polverizzazione della struttura in cemento armato ma anche della muratura in mattoni. In alcuni punti l’erosione unita all’azione dell’acqua meteorica ha provocato il distacco del cemento con pericolosa messa a nudo dei ferri di armatura. Questi episodi si registrano sulle pareti nord e sud nella fascia a contatto con il canale di gronda: in questo caso può essere stata causata dalla fuoriuscita dell’acqua piovana per intasamento dello scarico del pluviale (come abbiamo rinvenuto). I ferri scoperti si registrano anche ai lati del portale d’ingresso, lungo la scalinata e in diversi punti nella fascia in cemento inferiore su tutto il perimetro della Chiesa. La situazione della muratura in mattoni appare di particolare gravita per la fascia sommitale del campanile, dove si registrano importanti mancanze di mattoni. Sulla facciata principale, a sinistra del portale invece è presente un graffito vandalico.

Progetto di intervento

Alla luce di quanto analizzato, il progetto di intervento per il restauro dei prospetti esterni della chiesa prevede la rimozione del calcestruzzo delle strutture – deteriorato e carbonatato da materiali incoerenti – con successiva protezione anticorrosiva e rialcalinizzante dei ferri di armatura. Segue la posa della malta di ripristino nelle aree di distacco, con conseguente protezione e regolarizzazione della superficie reintegrata. Si considera anche la pulitura con acqua delle superfici in calcestruzzo, e il loro trattamento idrorepellente. È inoltre prevista la pulitura delle superfici in mattoni, che include la rimozione della biomassa inattiva, della malta decoesa e dei sali solubili. A seguire è necessario il consolidamento dei mattoni con evidenti fenomeni di polverizzazione e scagliatura, attraverso imbibizione a superficie asciutta. Si prevede anche la sostituzione dei mattoni mancanti o compromessi, la stuccatura e/o reintegrazione dei giunti sottosquadro e trattamento finale con effetto idrorepellente. Successivamente si richiede un intervento di scuci-cuci in corrispondenza della fascia sommitale in muratura di mattoni; la manutenzione straordinaria degli elementi in ferro; la verifica e manutenzione dei canali di gronda e dei pluviali in rame; ed infine una tinteggiatura ai silicati sulla superficie della struttura in cemento armato del campanile.

Chiesa Nuova a Zambana_SchedaLavori