CHIESA SAN NICOLO’ DI CHIZZOLA, ALA (TRENTO)

LAVORI DI RECUPERO E RESTAURO DEI PROSPETTI ESTERNI DELLA CHIESA SAN NICOLO’ DI CHIZZOLA p.ed. 144 C.C. ALA (TRENTO)

Committente: Parrocchia di San Nicolà di Ala fraz. Chizzola

Importo complessivo dell’opera: 

  • progetto definitivo/esecutivo (e CSP): € 157.041,33
  • esecuzione: in corso

Periodo di esecuzione del servizio:

  • progetto definitivo/esecutivo (e CSP): aprile 2022
  • esecuzione: 17 ottobre 2022 – in corso

Ruolo svolto nell’esecuzione del servizio:

Incarico per la progettazione definitiva/esecutiva, CSP, Direzione Lavori, Misura e Contabilità, CRE, CSE

Inquadramento storico
La prima menzione dell’originale Chiesa di San Nicolò a Chizzola risale al 1319, come riportato dal testamento di Guglielmo di Castelbarco – datato 13 agosto 1319. L’edificio sacro sorgeva sulla sinistra della strada che da Chizzola conduce alla località Villetta, circondata dal cimitero. Nel marzo del 1756 la Regola di Chizzola stabilì di mantenere l’edificio della chiesa medievale e al contempo di iniziare la costruzione di un nuovo luogo di culto, più a nord rispetto al sito originale. I lavori terminarono nel 1763. L’anno successivo fu eretta la torre campanaria e il 25 maggio 1768 il principe vescovo di Trento Sizzo de Noris consacrò la nuova chiesa, che all’epoca presentava tre altari. Quindici anni più tardi, nel 1783, la chiesa antica venne demolita. Il 23 maggio 1916 una granata austriaca colpì la Chiesa verso il cimitero, sulla parete nord, causando il crollo del tetto del presbiterio e di parte di quello della navata all’interno, con gravi danni alla struttura e agli arredi. Dopo tre anni di abbandono e saccheggi, nel 1919 il Genio militare iniziò la ricostruzione della parete abbattuta e del tetto e la Chiesa venne solennemente benedetta il 6 dicembre 1921, in occasione della festa di San Nicolò. Nel 1922 vennero eseguite delle nuove vetrate da parte di Giuseppe Parisi di Trento e negli anni successivi vennero restaurati o rinnovati diversi altari e arredi. Nel 1928 Francesco Giustiniani di Roma ornò la volta del presbiterio, l’arco santo, la lunetta del portale di facciata e quella sulla parete di fondo dell’abside con dipinti murali. Con la visita pastorale del 2 maggio 1929 i lavori furono conclusi. Nel 1942 vennero realizzati ulteriori lavori di ristrutturazione, che coinvolsero inizialmente lo zoccolo interno della Chiesa – per il quale venne predisposto un rivestimento in marmo al fine di ovviare alla risalita di umidità. L’anno successivo venne ristrutturato e ritinteggiato anche il campanile. Successivamente, nel 1947, Pietro Cipriani di Chizzola eseguì delle riparazioni al tetto e alla volta della Chiesa, e nello stesso anno Adolfo Mattielli di Soave eseguì i due grandi dipinti murali che ornano le pareti laterali del presbiterio. Dieci anni più tardi venne ritinteggiata la Chiesa, sia all’esterno che all’interno. Inoltre, venne rivestito in esterno il basamento della facciata in pietra della Valpolicella. Nel 1965 vennero sostituite le piastrelle in cemento della navata e del presbiterio con lastre in pietra. Nel biennio 1972-1973 la Chiesa venne nuovamente tinteggiata sia all’esterno che all’interno. Nel 1974 venne rinnovato il pavimento del presbiterio e ne vennero risanate le pareti dall’umidità. Nel 1982 venne rifatto il manto di copertura del campanile in lastre di rame e nel 1986 venne rifatto il tetto; vennero rintonacati e tinteggiati i muri esterni, e l’anno successivo si proseguì nella ritinteggiatura dei muri interni.
Nel 1998 venne restaurato l’affresco sulla lunetta del portale di facciata da Antonella Vasicuro del laboratorio di Restauro Opere d’Arte Bronzini-Vasicuro di Trento. Infine una ristrutturazione generale della Chiesa venne compiuta nel 2002.

Descrizione architettonica dell’opera
Esternamente, sul lato ad est, la Chiesa di San Nicolò presenta una facciata con corpo centrale eminente, articolata su due livelli di paraste con finitura ad intonaco liscio di colore biancastro. Queste ultime si configurano su due ordini architettonici: doriche nel livello inferiore e ioniche in quello superiore. Tali elementi consentono la compartizione del prospetto in settori, di cui quello centrale risulta avere dimensioni maggiori rispetto alle aree laterali. A loro volta, i settori laterali sono movimentati dalla presenza di nicchie centinate ospitanti delle statue lapidee. La facciata si conclude in un coronamento a profilo mistilineo coperto da intonaco. In asse con il pinnacolo in pietra calcarea si trova la nicchia centinata che ospita la statua lapidea di San Nicolo.
La superficie è finita per le paraste con intonaco. I prospetti nord e sud prendono luce per mezzo di vetrate con profilo in ferro e vetrate legate a piombo con tessere di vetro stampato tipo “cattedrale” sagomate e colorate.
Il prospetto ovest della Chiesa non presenta alcuna apertura. Alla chiesa di addossa l’edificio della Canonica mentre sul versante nord dell’edificio sacro si innesta il campanile. Quest’ultimo si presenta come un parallelepipedo aperto, sommitalmente, da quattro aperture ad arco a tutto sesto della cella campanaria con piedritti in muratura finita ad intonaco, capitelli e arco in pietra calcarea lavorata a punta con nastrino perimetrale a scalpello piano. Il campanile si conclude in una cupola a bulbo con struttura lignea e manto di copertura in laminato di rame. Sul campanile è visibile su tutti e quattro i lati il quadrante di un orologio.

Considerazioni sullo stato di degrado
Il prospetto principale esposto ad est, nonostante sia stato oggetto di lavori generali nel 2002, si presenta fortemente degradato. Nella parte inferiore per effetto dell’umidità di risalita presenta un fronte dal colore verde molto saturo; da terra si registra decoesionamento fino al distacco della stabilitura dell’intonaco e poi fenomeni di efflorescenza. La situazione superiore ma sempre all’interno del primo settore è migliore ma la tinteggiatura, con molta probabilità di tipo acrilico, presenta fenomeni di sollevamento e distacco con messa in luce degli strati inferiori. Situazione che si presenta peggiore man mano che ci si alza al settore superiore fino ad arrivare al coronamento. L’azione costante del vento e dell’acqua sembrano agire con maggiori effetti qui che sugli altri prospetti. Infatti, su quest’ultimi l’azione dell’umidità è molto minore anche se si annotano muschi e licheni nella parte inferiore ma anche sulla parete nord-ovest del campanile qui forse dovuto alla perdita delle stuccature del marcapiano. Gli elementi lapidei presenti mostrano erosione con polverizzazione, dilavamento, deposito superficiale, stuccature con materiale estraneo. Gli elementi in metallo mostrano ossidazione.

Progetto di intervento
Il progetto ha previsto il restauro conservativo delle facciate, con rimozione delle aree delle superfici finite a intonaco che risultavano decoese e incongrue, successivo idro-lavaggio ed integrazione delle parti mancanti con stesura di nuovo intonaco a calce idraulica poi tinteggiato. Laddove necessario si è inoltre prevista la posa di fondo antimuffa, fissativo murale e fondo intermedio riempitivo. In corrispondenza del basamento si è anche proceduto con la posa di ciclo deumidificante. Si è inoltre previsto il restauro degli elementi lapidei, quelli lignei e quelli in ferro, e l’integrazione/rifacimento della pavimentazione in pietra calcarea di colore bianco davanti all’ingresso su Via Canestrini.

Fotografie dello stato di fatto

Fotografie di cantiere e lavori ultimati