Restauro della facciata principale di palazzo Saracini-Cresseri a Trento, sede SAT p.ed. 837 p.m. 1 C.C. Trento
Committente: SAT Società Alpinisti Tridentini, via Manci n. 57 Trento
Impresa esecutrice: CONSORZIO ARS – Trento
Importo lavori: € 149.980,00
Periodo di esecuzione del servizio:
- progetto preliminare: settembre 2014, settembre 2017
- progetto definitivo/esecutivo: luglio 2018
- esecuzione: 8 aprile 2019 – 31 ottobre 2019
Ruolo svolto nell’esecuzione del servizio:
Incarico per la progettazione preliminare, definitiva, esecutiva,
Direzione Lavori, misura e contabilità, CSP e CSE; collaboratori: ing. C. Giarolli.
Oggetto d’intervento è il restauro della facciata meridionale dell’edificio palazzo Saracini-Cresseri situato in via Manci 57 a Trento, identificato catastalmente dalla p.ed. 837 p.m. 1 C.C. Trento e di proprietà della SAT. Il palazzo si affaccia su via Manci e si inserisce all’interno di una serie di palazzi contigui realizzati durante il Cinquecento a Trento sui precedenti lotti gotici. Tra giugno 2008 e agosto 2010 l’edificio è stato oggetto di un restauro e adeguamento funzionale con eliminazione delle barriere architettoniche del secondo piano adibito a Biblioteca della Montagna – SAT e del recupero e restauro del sottotetto come nuova sede del Coro. Il progetto di restauro conservativo della facciata e il conseguente cantiere si pone pertanto a completamento dei lavori precedentemente eseguiti e voluti dalla proprietà. La superficie pittorica della facciata si mostrava molto degradata con evidenti quanto preoccupanti fenomeni di dilavamento e di deposito superficiale, abrasione, erosione e decoesione della pellicola pittorica con conseguente alterazione cromatica, tendenza al distacco e sollevamento dell’intonaco di supporto della pellicola pittorica, fessurazioni, stuccature di interventi pregressi, presenza di efflorescenze saline e sub-efflorescenze nella superficie al di sotto dei balconcini. I lavori sono stati affidati all’impresa CONSORZIO ARS di Trento. Il cantiere è stato particolarmente impegnativo per le operazioni legate all’intervento di consolidamento della superficie in quanto si è dovuto procedere con stesure multiple di prodotto, al fine di garantire un effettivo consolidamento dell’intonaco molto impoverito e degradato; in aggiunta, per l’entità e la complessità della reintegrazione pittorica, che alla fine è stata eseguita mediante pigmenti stabili con legante inorganico che garantiscono una maggiore stabilità nel tempo ma che non ammettono errori nella stesura, degli abbassamenti tonali a velatura delle abrasioni e delle cadute della pellicola pittorica e delle stuccature. Inoltre per eseguire il ritocco della decorazione a triangoli bianchi e neri, pur essendo un motivo geometrico ripetitivo, non si sono potuti utilizzare stencil/spolveri o cartoni in quanto il decoro è irregolare ed è stato necessario realizzare tutto completamente a mano, seguendo le tracce dell’originale. I lavori sono stati seguiti dalla Soprintendenza per i Beni Culturali con il funzionario dott. Alessandro Pasetti Medin e la restauratrice Maria Luisa Tomasi.
Palazzo-Saracini-Cresseri-scheda lavori