RESTAURO CONSERVATIVO DEI RESTI ARCHEOLOGICI, COMPRENSIVI ANCHE DEI MOSAICI, DI VILLA ROMANA DI VIA ROSMINI A TRENTO.
Committente: PAT – Soprintendenza per i beni culturali
Importo complessivo dell’opera:
- progetto definitivo: € 152.500,00
- progetto esecutivo: € 152.500,00
Periodo di esecuzione del servizio:
- progetto definitivo: ottobre 2021
- progetto esecutivo: novembre 2021
Ruolo svolto nell’esecuzione del servizio:
Incarico per la progettazione definitiva, esecutiva e direzione lavori.
Descrizione architettonica dell’opera
La villa romana sita in via Rosmini faceva parte del complesso di ville costruite al di fuori delle mura della città di Trento. La sua realizzazione è stata datata, indicativamente, tra il I ed il II secolo d.C. Nei successivi due secoli, la domus venne dapprima abbandonata ed in seguito parzialmente sepolta dalle alluvioni dell’Adige.
Il complesso degli scavi si separa in due aree contraddistinte suddivise dal passaggio di una zona scoperta (F), che si estende in direzione nord-sud. Nell’area sono stati rinvenuti due cunicoli, coperti da lastre in pietra calcarea, C1 e C2 (EA06, EA07). Il secondo (EA07) funge da sistema di drenaggio che corre lungo la muratura occidentale, passa in prossimità del pozzo e si conclude all’altezza dello spigolo nord-est del vano G, per poi continuare in direzione nord come collettore della condotta C3. A nord del settore occidentale si colloca un altro spazio cortile R il quale presenta una pavimentazione in tessere laterizie con ordito obliquo (PP06).
Il settore orientale è suddiviso negli ambienti A, AE, AE1, B, C, D, E, S, T e X.
Il vano A è una delle sale più ampie e probabilmente fungeva da sala di rappresentanza data la presenza di una grande pavimentazione musiva realizzata in tessere policrome. Al centro del mosaico è impostato uno schema decorativo composto da 7 esagoni, mentre la bordatura è caratterizzata da un’orditura obliqua suddivisa in una fascia rosa e una bianca. Le murature perimetrali M01 si sono conservate poco oltre il livello delle soglie. Il vano B è caratterizzato da uno sviluppo longitudinale e vi è stata rinvenuta una porzione di pavimentazione realizzata in opus scatulatum “a terrazzo” su base in terra battuta PP02. Il vano C è perimetrato da murature di tipo M01 che sono state rialzate con la muratura M03 nel 1958; in esso stato rinvenuto un pavimento in terra battuta con resti di materiale combusto; lo spazio aveva la funzione di praefurnium. Anche le murature perimetrali del vano D sono di tipo M01 poi rialzate per un paio di corsi di muratura M03. Qui si conserva il piano pavimentale PP04 con una porzione della pavimentazione in tegoloni di sottofondo su cui si impostavano dei pilastrini di forma quadrata in mattoni. Il settore occidentale è suddiviso negli ambienti G, H, I, L, M, N, O, P, Q, R, V e Z. L’ambiente G è posto ad una quota inferiore rispetto al cortile F e alla stessa del vano Q. La pavimentazione di questo spazio è stata realizzata con l’uso di lastroni, in calcare bianco e pietra rosa di Verona (PP08). Il vano H è caratterizzato da una forma allungata. Sulla muratura M06 durante gli scavi è stata rinvenuta una fistula aquaria in piombo che si interrompeva in corrispondenza del muro settentrionale e di quello meridionale. Il vano I era il praefurnium della zona dei bagni che corrisponde ai vani L e M, forse H, ha pavimentazione in terra battuta PP05; presenta un canale di collegamento per l’aria calda EA20, al di sopra del quale è impostato un arco per scaricare i carichi superiori. L’ambiente L è caratterizzato dal piano pavimentale PP10 di sottofondo in tegoloni su cui sono impostati dei pilastrini in laterizio che servivano a sostenere la pavimentazione superiore, oggi scomparsa, sotto la quale si trova l’ipocausto del sistema di riscaldamento. Il vano M presenta anch’esso un pavimento di sottofondo in tegoloni e i pilastrini in laterizio PP11. La presenza del sistema di riscaldamento evidenzia che gli ambienti H-I-L-M costituivano il settore dei bagni. Gli ambienti N-O in origine erano un unico vano che è stato suddiviso in un secondo momento per la costruzione di due tratti di muro. Il vano P presenta una pavimentazione mosaicata PP12 caratterizzata da vistose lacune. Il vano Q fungeva da cortile. L’area S conserva una tomba EA26, all’interno della quale sono conservate delle ossa. La villa risulta quindi suddivisa tra la parte residenziale e quella dedicata ai servizi, questa partizione è un elemento ricorrente nella domus e nella villa.
Stato di degrado
Lo stato conservativo delle murature è discreto; si registra la presenza di malta in calce aerea originale o di restauri in antico; ma anche molti interventi di rifugatura con legante in calce idraulica/cemento sulle superfici verticali e sempre nelle ricostruzioni delle creste sommitali legate agli interventi del 1958 successivi allo scoprimento della archeologica. Le strutture murarie mostrano fenomeni di deposito superficiale, erosione con polverizzazione della malta di connessura sia in calce aerea che con legante idraulico/cemento, e in alcuni casi disgregazione anche con fenomeni importanti. Solo in zone limitate è stata segnalata la presenza di vegetazione senza consistenti apparati radicali e puntali presenze di vegetazione con apparato radicale più consistente, vitali e non. Andrà meglio capita la causa di maggiore umidità rispetto alle altre aree. Sono state annotate situazioni puntali di mancanza muraria come sulla esterna del vano A-E1 e nella muratura perimetrale del vano A angolo S-O. Nei vani AE e AE1 sono rimaste ancora delle zone con materiale di crollo e terra da rimuovere con assistenza archeologica. Su queste aree non è stato possibile rilevare i fenomeni di degrado. Per gli elementi architettonici lapidei si annotano fenomeni di deposito superficiale e erosione con polverizzazione; ma per la soglia EA01 del vano A e per il basamento nel vano Q si affiancano anche fenomeni di scagliatura e di fessurazione; nel caso della soglia ci sono stuccature di interventi precedenti. Il piano pavimentale in lapideo del vano G è molto compromesso: presenta fenomeni di deposito superficiale, erosione con polverizzazione sia della pietra che della malta di connessura dei giunti, diverse fratturazioni e fessurazioni, mancanze delle lastre ma anche del sostegno sottostante, e qualche episodio di scagliatura.
Le superfici in laterizio presenti, piani pavimentali, i laterculi bessales e le due integrazioni presenti nei vani AE1 e P con coppi rotti disposti a spina pesce, mostrano fenomeni di deposito superficiale, erosione con polverizzazione sia del mattone che della malta di connessura per la posa, fessurazioni e fratture e vegetazione senza consistenti apparati radicali.
Per le conservate superfici ad intonaco di calce si annotano fenomeni di decoesione, deposito superficiale e tendenza al distacco dal supporto murario.
Lo stato conservativo delle superfici a mosaico è discreto. Tuttavia la fessurazione che attraversa longitudinalmente la superficie musiva del vano A è un degrado importante; deposito superficiale, erosione della malta dei giunti di connessura, puntuali aree di efflorescenza, macchie di umidità e muffe gli si affiancano mentre le mancanze ormai sono state reintegrate con malta di legante idraulico/cemento. Il mosaico del vano P è meno conservato in superficie e presenta deposito superficiale, erosione con polverizzazione dei giunti e anche qualche punto di sconnessione tra le tessere con piccole mancanze.
Progetto di intervento
Sulla base dei dati morfologici rivenuti e alla luce dello stato conservativo registrato, sono previsti i seguenti interventi conservativi:
- Restauro dei paramenti murari in elementi lapidei legati a malta;
- Consolidamento dei prospetti in muratura dei pozzi;
- Restauro degli elementi lapidei;
- Restauro tomba in elementi lapidei comprensivo dei resti osteologici e della struttura di sostegno in ferro;
- Restauro degli elementi in laterizio;
- Restauro dei piani pavimentali in terra battuta e massicciate in terra delle canalette;
- Restauro lacerti di intonaco bianco in calce aerea;
- Restauro piano pavimentale in opus tesselatum;
- Posa di tubo corrugato nei vani D-L-M con resti del sistema di riscaldamento;
- Sistemazione del piano pavimentale del vano B in preparazione del successivo piano pavimentale di finitura con posa di reinterro drenante e terra vegetale fino alla risega muraria;
- Rimozione del materiale sciolto presente nei vani AE, AE1, a lato della canaletta EA06 (C1) e nel vano U a lato della tomba con messa in luce degli alzati delle murature sotto controllo archeologico;
- Taglio/smontaggio della muratura per varco di accesso al vano U.