Restauro e conservazione delle superfici intonacate, delle superfici lapidee e dei serramenti degli edifici che si affacciano sul cortile d’ingresso e sulla scalinata scoperta, manutenzione straordinaria scalinata e della pavimentazione in acciottolato del santuario di San Romedio a Tavon di Coredo (Trento)
Committente: Chiesa R.C. di San Romedio
Imprese esecutrici: KORE s.r.l. – Caldonazzo (Trento), RUDI PATAUNER – Trento
Importo totale lavori OG2: € 261.874,66
Periodo di esecuzione del servizio:
- progetto preliminare: settembre 2011
- progetto definitivo ed esecutivo: maggio 2012
- esecuzione: 15 maggio 2013 – 30 giugno 2014
Ruolo svolto nell’esecuzione del servizio:
Incarico per la progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, coordinatore in fase di progettazione, direzione dei lavori, misura e contabilità, coordinatore in fase di esecuzione, certificato di regolare esecuzione; collaboratori: ing. L. Gallazzini; rilievo: studio Degasperi e Prada per studio di Architettura arch. Andrea Bonazza.
I lavori sono stati finanziati con il contributo di euro 230.334,00 (Legge Provinciale 17 febbraio 2003 n. 17) con Determinazione del Dirigente della Soprintendenza per i Beni architettonici della Provincia autonoma di Trento n. 841 dd. 29.11.2012.
Il santuario di San Romedio è composto da una successione di edifici che si sviluppano lungo la rupe sulla quale poggia l’intero complesso attraverso 115 scalini; l’aspetto odierno è il risultato di una serie di aggiunte ed interventi che a partire dal secolo XI si sono susseguiti fino al secolo scorso. Il progetto aveva come area di intervento il cortile d’ingresso: l’obiettivo generale del progetto era la risoluzione dei fenomeni di degrado che interessavano gli elementi del cortile. Nel corso dell’attività di descialbo delle superfici intonacate sono emerse diverse scritte a sanguigna, altre ricoperte da iscrizioni più recenti, l’angolata originaria della cappella di S. Giorgio e alcune decorazioni a tempera e ad affresco. Durante il cantiere l’osservazione ravvicinata delle colonne lapidee del loggiato ha rilevato la presenza di cedimenti di cinque di queste con rotazione di alcuni capitelli, spostamenti significativi e formazione di lenti di distacco di materiale lapideo dovuto all’eccessiva concentrazione di carico. È stata quindi predisposta una variante per intervenire con la posa di tiranti metallici e con il sollevamento e il riposizionamento della trave di banchina per permettere il riposizionamento in sede dei capitelli mediante l’inserimento di una lamina di piombo.