MANUTENZIONE STRAORDINARIA DELLA COPERTURA PER LA CAPPELLA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE A FAVER, TRENTO.
Committente: Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo
Importo complessivo dell’opera:
- progetto definitivo: € 18.897,56
Periodo di esecuzione del servizio:
- progetto definitivo: febbraio 2020
Ruolo svolto nell’esecuzione del servizio:
Incarico per la progettazione definitiva, esecutiva, CSP, Direzione dei Lavori, Misura e contabilità, CRE, CSE.
Descrizione architettonica dell’opera
La cappella della Madonna delle Grazie fu costruita nel 1878 per iniziativa di alcuni abitanti del luogo su un terreno messo a disposizione a titolo gratuito da Pietro Nardin di Faver, al quale venne ad aggiungersi una porzione di suolo donato da Giuseppe Tabarelli di Fatis per ingrandire il giardino circostante. La cappella, orientata a sud-est e a pianta ottagonale, sorge nelle immediate vicinanze del centro cittadino di Faver all’imbocco della strada provinciale in corrispondenza di un piccolo giardino comunale. Le pareti sono lisce, definite da paraste angolari intonacate. Sui lati nord-est, nord-ovest e ovest si aprono tre accessi a luce centinata preceduti da due gradini e sormontati da tre cartelle ad angoli smussati nelle quali è riportata la dedicazione della cappella mariana. L’interno si presenta ad aula unica, sormontato da una cupola circolare ribassata sulla quale è dipinta una ghirlanda con cherubini. Le pareti sono lisce, modulate da paraste corinzie dipinte a tempera su intonaco. Le ordinate ed eleganti partiture decorative, richiamano a stilemi neoclassici.
La struttura portante è in muratura di pietrame con finitura ad intonaco tinteggiato. Il tetto, a otto falde, presenta una struttura lignea e un manto di copertura in scandole. Il pavimento si presenta in mattonelle di cemento bianche, ottagonali, cadenzate da tozzetti rossi e neri pure in cemento.
L’attuale manto di coperta in scandole di larice realizzato nel 1976 si presenta molto degradato, con sollevamenti e mancanze di elementi. Il fatto che la volta interna decorata non presenti segni di infiltrazione di acqua fa supporre la presenza di un tavolato in legno sormontato da una guaina impermeabile. Se quest’ultima ha preservato l’interno ha forse aumentato il danno sulle scandole non lasciandole respirare come prevede la buona regola d’arte. Il terminale in ferro battuto e dipinto ha perso una foglia e andrà verificato.
La cappella verso est e sud-ovest è circondata da un piccolo giardino più alto in quota, causa dell’umidità di risalita e dei conseguenti affioramenti di efflorescenze saline sul prospetto interno della cappella.
Progetto di intervento
Il progetto di intervento prevede la sostituzione dell’attuale manto di copertura in scandole con nuovo manto in scandole di larice. Questa proposta nasce dall’evidenza che i punti deboli dell’attuale copertura sono lungo i lati dei triangoli che compongono l’ottagono; con il manto in rame avremmo la possibilità di garantire una maggiore tenuta della copertura stessa, con il tavolato in legno, guaina e stuoia antirombo anche in un’ ottica futura di ridurre gli interventi sugli edifici religiosi secondari.
Prevede inoltre la verifica del terminale a giglio con re-incollaggio della foglia staccata ed un’eventuale sostituzione dell’intonaco interno perimetrale nella parte inferiore con stesura di intonaco antisale ed integrazione della decorazione a tempera; si parla di eventuale perché non potendo in questa fase intervenire in esterno con un cunicolo o con un vespaio areato sappiamo che si tratta di soluzione temporanea.